Lo stretto di Tiran è situato all'estremità meridionale del golfo di Aqaba, dove la costa saudita si protende verso il Sinai formando uno stretto
passaggio, appena a sud della quale è collocata, come un tappo, l'isola vulcanica di Tiran, che da nome anche allo stretto. Il canale navigabile
è quello ad ovest dell'isola, compreso cioè tra il litorale occidentale dell'isola di Tiran e quello orientale del Sinai, distanti tra loro poco
più di 4 miglia. Il passaggio delle navi attraverso questo braccio di mare, di per sé già difficile, è ulteriormente complicato dalla presenza di
quattro ampi reef, Gordon, Thomas, Woodhouse e Jackson, che s'innalzano da un fondale di circa 1000 m e costituioscono la parte emergente di una
grande dorsale sottomarina. Ci troviamo, infatti, sopra la fossa siro-africana, l'importante faglia tettonica che dalla valle del Giordano,
attraverso il Mar Morto e lungo tutto il Mar Rosso, scende sino alla regione dei grandi laghi africani.
In questo stretto e profondo corridoio il flusso delle correnti spinge verso i reef grandi quantità di plancton, che mettono in movimento lo
straordinario meccanismo della catena alimentare, attirando in questi fondali molti pesci corallini e anche predatori.