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Kos e Rodi

La mia esperienze di viaggio nelle isole del Dodecanneso.

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Rodi

Introduzione all'isola

Con una popolazione di oltre 98.000 abitanti, Rodi è la più estesa tra le isole del Dodecanneso ed è la meta preferita del turismo organizzato. I suoi 300 giorni di sole all'anno ed i lidi Cartina di Rodi sabbiosi che si susseguono ininterrottamente lungo l'intera costa orientale costituiscono i due requisiti indispensabili per soddisfare le esigenze dei pallidi inglesi, scandinavi e tedeschi che affollano la maggior parte dell'isola
Tuttavia le sue bellezze non si riducono alle spiagge ed al sole. Rodi è infatti un'isola splendida, disseminata di villaggi incontaminati raccolti ai piedi delle montagne e caratterizzata da un paesaggio mutevole, arido e roccioso nei pressi della costa e rigoglioso di boschi e foreste all'interno.
Il centro storico dell'omonimo capolouogo, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, è la più grande città medievale d'Europa ancora abitata e le sue imponenti fortificazioni sono ritenute uno dei migliori esempi di architettura difensiva del tempo.


Storia

Come accade spesso in Grecia, anche la storia antica di Rodi è indissolubilmente legata alla mitologia. Secondo la leggenda, il dio del sole Elio scelse Rodi come sua sposa e le donò luce, calore e vegetazione; il loro figlio Cercafo ebbe a sua volta tre discendenti: Camiro, Ialiso e Lindo, ognuno dei quali fondò una città che battezzò con il proprio nome.
Rodi fu per lungo tempo un avamposto minoico e miceneo e solo con l'arrivo dei dori, nel 1100 a.C., l'isola iniziò ad affermarsi come principale potenza della regione. I dori si insediarono nelle città di Kamiros, Ialyssos e Lindos, facendo di ognuna uno stato autonomo, e per i loro scambi ricominciarono ad utilzzare le rotte commerciali verso Oriente già sfruttate nel periodo minoico e miceneo. L'isola divenne così un importante centro commerciale dell'Egeo.
Rodi continuò a prosperare fino all'epoca romana. Alleatasi con Atene nella battaglia di Maratona (490 a.C.) che si concluse con la sconfitta dei persiani, al tempo della battaglia di Salamina (480 a.C.) Rodi era già passata con questi ultimi. Dopo l'inattesa vittoria degli ateniesi, Rodi non tardò a schierarsi di nuovo con i vincitori, entrando a far parte della Lega delio-attica nel 477 a.C.
Tuttavia, in seguito alla disastrosa spedizione siciliana (416-412 a.C.), Rodi si ribellò ad Atene e strinse un'alleanza con Sparta, aiutandola a sconfiggere gli ateniesi nelle guerre del Peloponneso.
Le mura di Rodi Nel 408 a.C., le città di Kamiros, Ialyssos e Lindos consolidarono la loro potenza stringendo un patto di mutuo soccorso e fondando insieme la città di Rodi. Il progetto della città fu affidato all'architetto Ippodamo, in seguito riconosciuto come il padre dell'urbanistica, che divise il centro urbano in quattro parti, ossia l'acropoli, l'agorà, il porto ed il quartiere residenziale , collegandole tra loro con ampie strade rettilinee e creando in questo modo uno dei centri urbani più armoniosi dell'antichità.
Alleatasi nuovamente con Atene, nel 394 a.C. Rodi contribuì alla sconfitta di Sparta nella battaglia di Cnido e subito dopo schierò le proprie truppe al fianco di quelle persiane in vista della guerra contro Alessandro Magno. Resasi però conto dell'invincibilità del re macedone, Rodi passò immediatamente dalla sua parte. Nelle lotte successive alla morte di Alessandro, l'isola diede il suo appoggio a Tolomeo I.
Nel 305 a.C. Antigono, uno dei rivali di Tolomeo, mandò suo figlio, il formidabile Demetrio Poliorcete (assediatore della città) a conquistare la città di Rodi che, dopo un lungo assedio, riuscì a respingerlo. Per celebrare la vittoria venne eretto il famoso colosso di Rodi, una statua di bronzo alta 32 metri raffigurante Elio Apollo, considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.
Dopo la sconfitta di Demetrio, Rodi conobbe il suo periodo di massima espansione. L'isola costruì la flotta più grande e potente dell'Egeo ed il suo porto divenne uno dei più importanti centri di scambi commerciali del Mediterraneo. Contemporaneamente fiorirono anche le arti e la scuola rodense di scultura finì per soppiantare quella di Atene, diventando la più prestigiosa della Grecia. Il rappresentante più illustre di questa scuola fu lo scultore Pitocrito, tra le cui opere figura la Nike di Samotracia ed il bassorilievo della trireme (nave da guerra) di Lindos.
Quando la Grecia divenne il campo di battaglia dei generali romani occupati a contendersi la sovranità dell'Impero, Rodi si schierò con Giulio Cesare ma, dopo l'assasionio di quest'ultimo avvenuto nel 44 a.C., venne assediata da Cassio che distrusse le sue navi e depredò la città delle sue opere d'arte, trasferite immediatamente a Roma. Questo evento segnò l'inizio dell'inarrestabile declino di Rodi, che nel 70 d.C. fu annessa all'impero romano.
Nel 155 d.C. la città di Rodi fu gravemente danneggiata da un terremoto e l'invasione dei Goti nel 269 ne peggiorò ulteriormente le condizioni. Con il crollo dell'Impero Romano, Rodi entrò a far parte della provincia bizantina del Dodecanneso, dopo di che subì una serie ininterrotta di saccheggi e di invasioni da parte dei persiani nel 620, dei saraceni nel 653 e infine dei turchi. Quando i crociati presero Costantinopoli, a Rodi fu concessa l'indipendenza, di cui godette fino all'arrivo dei genovesi.
I Cavalieri di San Giovanni giunsero sull'isola nel 1309 e vi rimasero per 213 anni, finché non furono cacciati dagli ottomani. Nel XIX secolo Rodi fu colpita da diversi terremoti, ma il danno maggiore lo subì nel 1856 con lo scoppio di un deposito di polvere da sparo da tempo abbandonato che provocò la morte di quasi 1000 persone ed il crollo di numerosi edifici. Nel 1947, dopo 35 anni di occupazione italiana, Rodi fu restituita alla Grecia insieme ad altre isole del Dodecanneso.


Raggiungere l'isola

Dodekanisos Express AEREO
Da Rodi partono voli per Atene, Karpathos, Santorini e le altre località internazionali.

ALISCAFO E CATAMARANO
Il Dodekaniso Express parte ogni giorno intorno alle 8.30 e percorre l'arcipelago facendo scalo a Kos, Kalymnos e Leros (talvolta anche a Symi, Lipsi e Patmos.

TRAGHETTO
Rodi è il principale porto del Dodecanneso e offre parecchi collegamenti.